Attacchi di panico
Cosa sono gli attacchi di panico?
Gli attacchi di panico sono episodi in cui il soggetto, in maniera improvvisa e molto intensa, sperimenta un aumento considerevole di ansia e paura che sfociano in angoscia. Durano solitamente pochi minuti durante i quali si riscontrano sintomi fisiologici (disapnea, vertigini, palpitazioni, sudorazione improvvisa, tremore e rachicardia, nausea, vertigini, brividi, sensazioni di asfissia…) accanto a sintomi di natura psichica come la paura di morire e di impazzire. A differenza dell’ansia, la cui causa è generalmente nota al soggetto che la sperimenta, gli attacchi di panico si presentano in maniera inaspettata, a ciel sereno, e sembrano totalmente slegati dal luogo o dal momento in cui si presentano. L’intensità dei sintomi e il carattere inatteso e improvviso degli stessi, creano nella persona colpita una paura generalizzata che un nuovo attacco possa ripresentarsi in qualsiasi momento, determinando un clima di allarme costante e difficilmente controllabile.
Dall'attacco di panico al Disturbo da Attacchi di Panico (DAP): sintomi
Se al singolo attacco di panico ne seguono altri, allora si può parlare a livello diagnostico di DAP, Disturbo da Attacco di Panico. La persona che abbia sperimentato un attacco di panico, proprio a causa delle sue caratteristiche di arrivare in modo repentino, inatteso e di essere accompagnato da sensazioni così spaventose, tende a sviluppare la “paura della paura”. Inizierà a mettere in atto strategie di evitamento che spesso sfociano nell’agorafobia (la paura di trovarsi in un luogo chiuso o affollato da cui sia difficile o imbarazzate allontanarsi nel caso di un attacco di panico). Si struttura così una forma di ansia anticipatoria che spesso rende la vita di queste persone oltre che complessa anche molto limitata proprio perché la paura di un nuovo attacco induce il soggetto a precludersi tutta una serie di attività. L’evitamento riguarda spesso i mezzi di trasporto, i viaggi e le attività sociali e costringe anche gli amici e i familiari della persona interessata ad adattarsi e a fare i conti con molte limitazioni. Spesso le persone con attacchi di panico diventano dunque dipendenti dagli altri, cosa che può creare frustrazione e depressione.
I sintomi nell’Attacco di panico
I sintomi riportati precedentemente sono alcuni tra i più tipici che la persona con attacchi di panico si trova a fronteggiare. Tuttavia non tutti i sintomi sono necessari perché si possa fare diagnosi di attacco di panico. Anche l’intensità, la durata e l’intervallo tra un attacco e l’altro possono variare notevolmente. Alcuni pazienti riportano un numero considerevole di attacchi concentrati nell’arco di poche settimane, a cui seguono mesi di maggior benessere. Ad altri invece capita di sperimentare pochi attacchi, tra loro distanziati di vari giorni, settimane o mesi ma in maniera continuativa per anni.
In ogni caso tuttavia la persona colpita sperimenta un senso di spaesamento e di mancanza di controllo, che la fa sentire se fosse costantemente in balia degli eventi, all’erta e in allarme.
In effetti, i sintomi somatici precedentemente descritti, sono quasi sempre associati a pensieri catastrofici: la paura di morire, di impazzire e di perdere il controllo si presenta in maniera incontrollata e automatica e invade la mente del soggetto. Altri sintomi sono la depersonalizzazione (sensazione di irrealtà ed estraneità rispetto alla propria identità) e derealizzazione (sensazione di irrealtà di ciò che ci circonda). Tutti questi pensieri e sensazioni portano spesso i pazienti in pronto soccorso poiché l’intensità è tale che la persona non riesce a pensare ad altro che chiedere un aiuto medico, nella certezza che sta avendo un infarto che non gli lascerà scampo o che è affetto da gravi patologie respiratorie o cardiache.
Attacchi di panico: quali le cause?
Per la loro caratteristica di arrivare in maniera improvvisa e “sganciata” dalle circostanze è spesso difficile identificare le cause di questo disturbo. Alcuni fattori tuttavia possono concorrere all’insorgenza di questa risposta sintomatologica: situazioni difficili familiari, affettive, lavorative caratterizzate da stress, lutti, traumi recenti o remoti sono alcuni esempi.
Quale terapia è indicata per gli attacchi di panico?
Esistono varie tecniche psicoterapeutiche che utilizzano metodi diversi per aiutare la persona a stare meglio e a riprendere una vita il più possibile priva di ostacoli, impedimenti ed evitamenti.
Tra le tecniche gli approcci psicodinamico e psicoanalitico tentano di ricostruire la storia del paziente al fine di rintracciare le cause profonde del disturbo. E’ una tecnica che richiede tempo ma che aiuta il paziente a comprendere a fondo le ragioni del disagio al fine di esserne più consapevole e liberarsi della necessità del sintomo stesso.