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Dipendenza dai Social e Internet

Cos'è la dipendenza dai Social e da Internet

Il fenomeno delle New Technologies Addiction, che fa parte delle dipendenze comportamentali, è in vertiginosa crescita, diffondendosi capillarmente nella popolazione. Include in sé la dipendenza da internet, da social media, oltre che da televisione e videogiochi, rispetto ai quali però possiamo rilevare che sia in corso un processo di inglobamento da parte dei primi. Si tratta di un investimento spropositato nelle attività online, che occupa molte ore al giorno, nonché energie che vengono sottratte ad altre attività o persone. Come ogni dipendenza è caratterizzata dall’incapacità da parte della persona di esercitare un controllo, da sintomi da astinenza e, talvolta, a fenomeni di ritiro sociale. Non è raro che Internet diventi poi il veicolo attraverso cui si sviluppano altre specifiche dipendenze, per esempio da relazioni virtuali, da ricerca ossessiva di informazioni, dal commercio e shopping on line, dai siti pornografici e dal gaming, cioè da giochi digitali.

 

Uso massiccio, abuso o dipendenza ?

 

Che il progresso tecnologico abbia portato un cambiamento epocale che ha determinato una serie di grosse ripercussioni nella vita di ognuno di noi, è risaputo.

La diffusione di Internet e degli smartphone, ha avuto un tale impatto sullo stile di vita sociale, lavorativa, scolastica, che ormai sembra impossibile farne a meno. L’Istat riporta che oltre l’80% della popolazione utilizza internet quotidianamente; le percentuali si abbassano tra gli over 65, e sfiorano il 95% tra gli adolescenti e giovani adulti. Tra i bambini tra i 6 e i 10 anni, circa il 55% dichiara di usare il web ogni giorno.

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Siamo tutti diventati dipendenti da internet?

 

In una certa misura sembra di sì - quante volte ci capita di sbloccare il telefono senza un perché, o avvertiamo un certo disagio se ci troviamo per un tempo prolungato in un’area dove non prende, o ancora trascorriamo mezz’ore intere a scrollare i social senza neppure rendercene conto, come se fossimo disconnessi dalla realtà? - ma proprio alla luce della tendenza comune ad abusare di questo mezzo, è importante definire quando si tratta di dipendenza.

L’Internet Addiction Disorder (IAD) è un comportamento patologico che riguarda l’uso intensivo e ossessivo nonché eccessivo di internet, che causa conseguenze negative da un punto di vista cognitivo, emotivo, relazionale ed economico. Quando l’individuo dipendente da Internet non ha accesso alla rete, prova un evidente stato di irritabilità e nervosismo che sfociano in ansia e forte tensione che solo la possibilità di riconnettersi può placare.

Sperimenta inoltre un senso di perdita di controllo, alterazione dell’umore e disturbi sociali.

Esempi di dipendenza da Internet e Social

Non tutte le persone dipendenti da internet lo sono allo stesso modo: alcuni cercano la gratificazione attraverso lo shopping online, altri con le chat e i social media, altri ancora con le scommesse o il gioco d’azzardo. C’è chi è dipendente in maniera più generalizzata e chi in maniera molto specifica.

Negli ultimi anni si stanno diffondendo alcune specifiche dipendenze tra cui:

  • Net gaming: dipendenza da giochi online

  • Cyber relational addiction: dipendenza da relazioni amicali o amorose online

  • Cybersex addiction: dipendenza da sesso virtuale

  • Information overload: sovraccarico cognitivo, cioè il bisogno compulsivo di fare ricerche sul web.

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Sintomi di dipendenza dai Social e Internet

I primi sintomi legati alla dipendenza da internet e social network sono irritabilità, depressione, ansia e sbalzi di umore. Quando per una qualunque ragione l’uso di internet vien meno, anche per un periodo di tempo limitato, la persona dipendente si sentirà immediatamente inquieta, irritata e priva di interesse per tutte le altre attività. Inoltre sentirà la necessità di connettersi sempre più spesso e sempre più frequentemente, diventando incapace di interrompere l’uso della rete, spesso difficoltà che si estende anche alle ore notturne. Il problema viene quasi sempre sottostimato o negato, per cui ammetterà di trascorrere meno tempo di quando non se ne trascorra realmente online e gli sforzi di limitarne l’uso risulteranno vani o inutili.
Tutte le aree della vita dell’individuo ne subiranno le conseguenze: la vita sociale, scolastica o lavorativa verranno messe in secondo piano rispetto alla necessità di collegarsi in rete, spesso infatti la persona dipendente cercherà di isolarsi il più possibile per trascorrere il tempo a casa navigando in rete.

Altri sintomi impattano il fisico del soggetto, che avvertirà una sensazione cronica di stanchezza, alterazioni dell’appetito, problemi di vista e al sistema immunitario.

Dipendenza dai Social e Internet, come curarla?

Per capire quali siano gli interventi più adatti per trattare la dipendenza da internet, è necessario fare un approfondito esame psicodiagnostico, al fine di capire se ci siano altri disturbi associati al problema manifesto: per esempio un disturbo d’ansia sociale, o un disturbo dell’umore possono celarsi dietro alla compulsione dell’utilizzo di internet.

In casi come questi il trattamento d’elezione può essere una cura psicofarmacologica associata ad un percorso di psicoterapia o di supporto psicologico, volto a sostenere l’individuo nel percorso di disintossicazione e di ricostruzione dei legami sociali.

Le Dipendenze

Il termine dipendenza viene spesso associato automaticamente all’abuso di alcool e droghe. In realtà, negli ultimi anni sta diventando un termine molto ampio, che descrive un numero sempre crescente di comportamenti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) rimane ancorata alla definizione originaria di dipendenza patologica, descrivendola come una “condizione psichica, talvolta anche fisica, derivante dall’interazione tra un organismo e una sostanza, caratterizzata da risposte comportamentali e da altre reazioni che comprendono un bisogno compulsivo di assumere la sostanza in modo continuativo o periodico, allo scopo di provare i suoi effetti psichici e talvolta di evitare il malessere della sua privazione”. In realtà nel Manuale Diagnostico e Statistico (DSM-5), si parla di dipendenza riferendosi allo sviluppo di comportamenti di assuefazione, pur in assenza di una sostanza: per cui alle “dipendenze da sostanze” si aggiungono le “dipendenze comportamentali” dette anche “nuove dipendenze” o “dipendenze senza sostanza”.

 

Ecco alcuni esempi di dipendenze comportamentali:

  • le “new technologies addiction” (dipendenza da internet, social network, …)

  • il gioco d’azzardo

  • la dipendenza dal lavoro (workaholism),

  • dalle relazioni affettive e da sesso (sex-addiction)

  • da cibo

  • l’ortoressia o dell’allenamento sportivo (overtraining)

  • lo shopping compulsivo

 

Dipendenza da sostanze e dipendenze comportamentali: cosa hanno in comune?

  1. La luna di miele: ogni dipendenza inizia con il piacere che deriva dall’assunzione di quella particolare sostanza o con la messa in atto di quel comportamento. In questa prima fase la persona dipendenze nega il  problema, lo sminuisce nella convinzione di avere in controllo e di poter smettere quando vuole.

  2. Il pensiero è dominato dall’oggetto di dipendenza, il soggetto non è più libero di agire a propria discrezione perché l’impulso è più forte di lui. L’assunzione o il comportamento assume i caratteri della compulsione e coercizione.

  3. L’individuo sperimenta il craving, cioè il desiderio e la tensione che precede la messa in atto dell’’oggetto della dipendenza.

  4. L’umore della persona varia in funzione della sostanza o del comportamento da cui dipende.

  5. Si riscontra una sempre maggior tolleranza all’oggetto di dipendenza, per cui è necessario via via incrementarne sempre di più le dosi o la frequenza, per continuare a sperimentarne la piacevolezza.

  6. La sensazione di avere il controllo sull’assunzione o la messa in atto vien meno.

  7. Se per qualche ragione si interrompe la possibilità di proseguire la dipendenza, la persona sperimenta un disagio psicofisico crescente.

  8. Pur in presenza di conseguenze negative e gravi legate alla dipendenza, la stessa permane e guida la vita e le relazioni dell’individuo.

  9. In caso di disintossicazione, spesso il soggetto ricade nella sostanza o nel comportamento.

  10. E’ comune che a una dipendenza se ne accosti o sostituisca un’altra.

 

Gli stessi fattori di rischio sottendono sia le dipendenze da sostanze, sia quelle comportamentali. In particolare alti tassi di impulsività, di sensation-seeking, e un ambiente familiare inadeguato, rendono un individuo più fragile rispetto alla possibilità di sviluppare una problematica di questo tipo.

Fattori di protezione possono invece essere un buon senso di auto-efficacia, capacità di far fronte allo stress in maniera adattativa, una buona rete sociale di supporto.

 

Essere dipendenti significa essere in balia di sostanze e comportamenti che hanno preso il timone della vita dell’individuo: quest’ultimo non è più padrone di se stesso.

Proprio per questo, per riuscire a superare una dipendenza, è fondamentale rivolgersi a dei professionisti che possano valutare il modo migliore per aiutare la persona. Nei casi più gravi è importante che si mobiliti una rete di supporto che integri una terapia farmacologica con un percorso psicologico/psicoterapeutico e interventi psico-educativi, al fine di sostenere l’individuo nella percorso, spesso tortuoso e complesso, che lo porti a riassumere il controllo sui propri comportamenti e pensieri.

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